Il piano editoriale del Blog

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È ora di lavorare sul piano editoriale, ho messo un po’ di ordine nel blog dal punto di vista grafico e migliorato le performance, adesso con calma riorganizzo i contenuti. Ho praticamente undici mesi davanti e vorrei arrivare ad una situazione stabile e ordinata alla fine del 2022.

Qualcuno dirà, ma i contenuti non vengono prima? Sì, sempre, ma questo blog esiste da un po’ e i contenuti già ci sono. La grafica e le prestazioni erano davvero un problema urgente.

Ho scritto questo articolo per me. Come promemoria e per riordinare un po’ le idee prima di mettermi al lavoro su questo progetto, ma credo che quello che c’è scritto sia utile anche per altri blogger.

Perché mi serve un piano editoriale

Scrivere mi piace ed è funzionale al mio lavoro. Il blog mi fa conoscere e mi ha portato nel tempo quasi tutti i clienti. Quelli che non sono arrivati con il passaparola, sono giunti a me senz’altro grazie al blog.

Inoltre, grazie a qualche affiliazione, il blog mi ha reso qualcosina anche in forma diretta. Cioè ho incassato dei soldi che fino ad ora sono stati ben più che sufficienti a pagare le spese vive. Quindi vale la pena di potenziare questo aspetto.

Ma il mio tempo non è infinito e scrivere sul blog è solo una parte del mio lavoro, inoltre è un costo, infatti:

  1. Spendo dei soldi per il mantenimento del dominio, l’hosting, le campagne di advertising ecc.
  2. È un costo pari alla mia tariffa oraria e quindi è il caso che ne tenga conto.

Quindi devo ottimizzare il tempo che gli dedico e ricavarne il massimo possibile.

Obiettivi del piano editoriale

Sono gli obiettivi del blog. Ecco che mi trovo perciò a dover disegnare una strategia in funzione degli obiettivi di medio termine per questo blog che sono:

  • Acquisire un certo numero di nuovi clienti su base mensile,
  • incassare una cifra interessante dalle affiliazioni,
  • ridurre il costo del blog.

La strategia è il piano editoriale

Per ogni punto occorre un’idea di come arrivare all’obiettivo. Allo stesso tempo il percorso non deve essere in conflitto o a detrimento delle strategie che adotterò per gli altri punti, pena una diminuzione dell’efficienza e un rallentamento nel raggiungimento dell’obiettivo.

Per acquisire un certo numero di nuovi clienti devo ricevere contatti e richieste di consulenza.
Perciò devo essere trovato e poi scelto tra molti professionisti che fanno un lavoro simile al mio. Lo stile della comunicazione, il tono degli articoli oltre che gli stessi contenuti, selezionano i clienti e coloro che mi contattano.

Non si viene scelti perché si è più bravi ma per affinità. Ma comunque serve visibilità, sui motori di ricerca e sui social.

Mi serve essere trovato da chi è interessato al mio lavoro, quindi i contenuti devono essere riorganizzati in funzione delle mie aree di competenza. E naturalmente devono essere proposti in maniera tale da dare valore al tempo che le persone impiegano a leggere. Su questo si innesta tutto il lavoro di SEO che però esula da questo discorso.

Per incassare una cifra interessante dalle affiliazioni devo innanzitutto incrementarne il numero.
E poi devo rivedere i contenuti in maniera che quasi ogni articolo oltre ad essere informativo, sia anche un buon veicolo per un link di affiliazione. Con la nuova veste grafica ho lo spazio per inserire dei banner e finalmente proporre i libri che ho letto per l’acquisto su Amazon.

Per ridurre il costo del blog devo ottimizzare i tempi di scrittura e pubblicazione.
Infatti, un paio d’ore di scrittura già mi costano di più di quanto io spenda per l’hosting. Il che vuole dire organizzarmi meglio nella ricerca delle fonti, usare tools più efficienti, automatizzare alcune attività come la pubblicazione sui social ecc.

Al lavoro per preparare il piano editoriale
Carta e penna sono ancora un utile strumento…

Come tradurre in azione un piano editoriale?

In realtà nei punti qui sopra ho già tracciato le linee di quello che farò, ora si tratta di mettere tutto su un calendario. Mettere nero su bianco insomma il calendario editoriale, organizzato sia per gli articoli di blog sia per le uscite sui social.

L’idea è di cadenzare la pubblicazione degli articoli e la loro condivisione sui social (Linkedin, Facebook, e Twitter) in giorni diversi della settimana, in modo da avere un flusso quasi continuo di visite sul blog. Ci sono diversi tool che permettono l’automatismo direttamente da WordPress, ne ho testati alcuni tempo fa e non mi hanno entusiasmato, nel senso che spesso i post non venivano pubblicati esattamente come avrei voluto. Quello che mi è sembrato più semplice e che ha anche una versione gratuita per chi lo desidera è Revive, il link è alla fine dell’articolo.

Quanto spesso dovrei pubblicare?

La Blog Post Frequency è un tema molto interessante, sul quale sono stati scritti moltissimi articoli e fatte diverse ricerche. Sono andato a vederne alcune, i risultati differiscono da un anno all’altro, con una evoluzione che mostra come dopo una smania di pubblicazione degli anni passati adesso la frequenza ottimale si stia abbassando un po’. Alla fine dell’articolo c’è un link su questo tema.

Non c’è bisogno di fare calcoli complessi, i dati di diversi studi recenti indicano in 11-12 post al mese, la quantità che fa cambiare decisamente pendenza alla curva frequenza/traffico. Vuol dire poco meno di tre post a settimana, ma d’altra parte già con due post a settimana si ha una notevole crescita. In pratica per avere un piccolo cambiamento nel traffico dovrei scrivere il 50% in più, quindi la risposta è ovvia: due post a settimana per me sono sufficienti.

Sembra comunque un sacco di lavoro, ma il mio non è un blog nuovo e appena aperto, ho molto materiale già scritto e pubblicato, solo da rivedere.

Dovrei pubblicare nuovi contenuti o aggiornare i vecchi?

Ho analizzato tutto il blog con dei tool specifici per la SEO e ho scoperto che ci sono molti post non aggiornati e che ci sono molti post che hanno dei problemi di vario genere:

  • errori e refusi da correggere,
  • keywords cannibalizzate,
  • link orfani e da verificare,
  • immagini troppo grandi o di formato obsoleto,
  • tag alt e title mancanti su immagini e link,
  • metadescrizioni mancanti,
  • titoli da rivedere, ecc. ecc.

Quindi ho già trovato molto da fare e materiale da aggiornare, non devo stare a pensarci troppo: è da fare e basta.

Ma questo è un bene, perché a Google piace che si aggiornino contenuti già indicizzati. Ho trovato circa un’ottantina di post da aggiornare, quindi ne mancano grosso modo venti-ventidue per completare il calendario. Li dovrò scrivere ex novo, un impegno accettabile. Altri quaranta circa, vecchi e poco utili li ho semplicemente cancellati, non portavano traffico e la Search Console di Google mi dava poche Impression e CTR pari a zero.

Di quali argomenti dovrei parlare?

In un post precedente parlavo del rimettere ordine nelle tassonomie del blog: categorie e tag. Alla fine sono rimasti alcuni argomenti fondamentali che sono quelli di cui mi piace di più scrivere e sono direttamente collegati al mio lavoro:
il Digital Marketing, i Siti e WordPress, la SEO, poi ci sono le News e Social e per ultimo, come passione, la Fotografia.

Queste sono le categorie che lascerò (per ora) nel blog. Per ogni categoria gli articoli saranno suddivisi in sottocategorie e correlati tra loro secondo uno schema Cornerstone, Pillar, Brick e collegati tra loro da tag che attraverseranno le categorie trasversalmente. In questo modo avrò una sistemazione organica e più facile da leggere.

Conclusioni

Come si può vedere questo non è esattamente un manuale per la creazione di un piano editoriale. Ci sono molte risorse in rete che trattano l’argomento in maniera più o meno esaustiva. Serviva a me per fissare alcune idee e alcuni spunti che poi mi guideranno lungo tutto questo anno di blogging.

È il metodo che è importante e dal quale si può prendere spunto. Il piano editoriale è la strategia con la quale porterò il mio blog verso gli obiettivi che mi sono prefissato. Obiettivi che rispettano una serie di requisiti classici e che non sto a elencare se non con l’acronimo SMART.

Il Calendario Editoriale poi non è il piano, ma per fare un esempio dal mondo dell’escursionismo, l’obiettivo è la meta da raggiungere, il piano editoriale è il percorso che ho scelto, il calendario editoriale è la traccia GPS che devo seguire per non perdermi e arrivare in orario alla destinazione.

Ecco alcuni link utili riguardo il piano editoriale, la post frequency e i tool che si possono usare