Che cos’è e come funziona un blogtour

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che posto occupa un blogtour nella promozione di un territorio?

Ho partecipato in questi ultimi mesi ad alcuni blogtour qui in Sardegna, e ne abbiamo anche organizzato uno. Quasi tutti sono stati promossi da amministrazioni locali con la indispensabile consulenza di uno o più blogger che ne hanno curato molti degli aspetti organizzativi.

Di questo strumento di marketing si parla in numerosi articoli sul web e quindi è possibile farsi una idea di che cosa si tratta. Non sempre però è materiale di prima mano. Cioè scritto da qualcuno che ha partecipato a un blogtour o l’ha organizzato e che come lavoro si occupa di comunicazione.

Quindi fresco del nostro ultimo blogtour a Ozieri, ho voluto buttar giù due righe e parlare di questa esperienza. E proprio perché in rete si trova molto materiale ho in parte tralasciato alcuni aspetti tecnici.

Il gruppo dei blogger a Ozieri
Una parte del nostro gruppo di blogger si muove intento a postare sui social mentre percorriamo il centro storico di Ozieri.

Mi premeva invece rispondere ad alcune domande che mi sono state fatte da persone che incuriosite volevano saperne di più.

Di che cosa si è trattato? Cosa ha spinto gli organizzatori scegliere questa modalità di comunicazione? Può essere un veicolo efficace per la promozione di un territorio o di una destinazione turistica?

E conseguentemente: ha senso per un’amministrazione comunale, un club di prodotto, una DMO o anche una singola impresa organizzare un blogtour?

Proverò in  questo articolo a dare qualche risposta e come prima cosa però cercherò di spiegare che cos’è un blogtour.

Poi vedremo l’idea alla base di un evento di questo tipo e le ricadute sia su chi lo organizza sia su chi partecipa.

Per finire alcune considerazioni personali su come abbiamo vissuto questi eventi.

Che cos’è un blogtour

Avete presente una gita organizzata? Un tempo le chiamavano così ed avevano prevalentemente finalità ricreative o didattiche.

In tempi più recenti si è diffusa l’espressione anglofona “educational tour”. Solitamente indica una gita organizzata per fini didattici o dimostrativi relativamente ad una realtà poco conosciuta. Ad essa partecipa un panel di soggetti in qualche modo coinvolti con chi organizza l’evento.

Le grandi aziende solitamente organizzano questi eventi per la stampa specializzata in questo caso si tratta di un press tour.

Un esempio attuale qui in Sardegna sono gli educational tour organizzati per Sardinia Tourism Call 2 Action . Giornalisti e operatori del settore turistico vengono di volta in volta invitati a partecipare ad una gita esperienziale sul tema delle giornate formative passate in aula.

Un blogtour è qualcosa di simile riservato però ai soli blogger.

È presente l’aspetto educational poiché si suppone che i partecipanti non conoscano la realtà che gli viene presentata (territorio, destinazione azienda ecc). Ed è molto presente un aspetto ludico e conviviale dal momento che spesso già ci si conosce almeno via web/social e l’atmosfera è molto rilassata.

DAMA del Guilcier con Lola
Qui Daniela Madau con Lola durante il blogtour a Calangianus in un attimo di relax.

Certo i tempi potrebbero essere contingentati e le cose da fare e vedere sono molto solitamente molte. Sta a chi organizza gestire il tempo in maniera appropriata.

Si entra quindi in contatto con una comunità o un territorio in maniera esperienziale. Essenzialmente si conosce una destinazione attraverso le persone, le attività, il cibo (per esempio partecipando alla sua preparazione). Aspetti cioè che lo caratterizzano per poi poterlo raccontare attraverso il proprio blog  e i propri canali social.

Lola blogtour a Mamoiada
Lola si lascia accarezzare da un piccolo Issohadore a Mamoiada

Perché ogni comunità presenta molti aspetti differenti, ognuno di essi interessa ad uno specifico pubblico. In ambito turistico significa che se si vuole mostrare la vocazione ad uno specifico mercato si inviterà un blogger specializzato in quel contesto. Se si vuole dare una immagine più variegata e completa si crea un gruppo. In ogni caso alla fine ognuno avrà il suo punto di vista ed i suoi lettori.

Daniele Pipitone blogtour Norbello
Daniele Pipitone (Un Sardo in giro) durante il blogtour a Norbello

Da questo si evince che un evento di questo tipo richiede una progettazione attenta ed una accurata programmazione. Ci sono molti ostacoli nella realizzazione di un Blogtour. Nonostante durante il suo svolgimento esso possa apparire come una gita rilassata tra amici, in realtà questo è dovuto a una serie di attività a monte che non si possono improvvisare. E poi tanto rilassata in realtà non è, perché le attività sono tante ed il tempo limitato.

Cosa spinge una amministrazione, un ufficio turistico o un ente ad organizzare un blogtour?

Poiché si tratta di un’attività svolta essenzialmente da potenziali destinazioni turistiche i soggetti promotori sono solitamente le amministrazioni comunali attraverso il loro ufficio turistico, come nel caso di quasi tutti gli eventi a cui abbiamo partecipato, ma non sempre. A volte possono essere anche associazioni e comitati organizzatori di eventi, o aziende turistiche.

L’esigenza che emerge è dare spazio a una destinazione che in qualche misura è o si sente trascurata dai normali canali di comunicazione. Vuoi perché non ha ancora maturato una notorietà sufficiente, vuoi perché sta cambiando in qualche misura la sua vocazione come destinazione. Anche entrambe le cose.

In definitiva è un puro strumento di  promozione della destinazione che si basa sulla reti social.

Il valore di questa promozione è dovuto allo speciale rapporto che esiste tra il blogger ed il suo pubblico. Pubblico che è formato da persone con interessi comuni e che si riconoscono in quello che vi si racconta. Il blogger è un testimone e in qualche modo per usare un termine noto ed abusato, influenzatore per chi lo segue. C’è un rapporto di fiducia che si basa sulla conoscenza approfondita dell’argomento da parte di di chi scrive ma anche di chi legge. Dunque non si può barare. Per questo l’opinione di un blogger in uno specifico contesto è tenuta in grande considerazione.

Eryka Kosta blogtour Mamoiada
Eryka Kosta (Eryka in viaggio) blogtour Mamoiada

Ed ecco perché una amministrazione che sta investendo sulla promozione del proprio territorio e che insieme al suo ecosistema economico e sociale va orgogliosa dei suoi attrattori, può decidere di farli conoscere attraverso l’esperienza diretta di persone che li sappiano anche raccontare.

Oltre all’amministrazione locale, un ufficio turistico o un comitato che organizza l’evento ci sono solitamente molti altri soggetti coinvolti. Naturalmente aziende locali che agiscono come sponsor, ma poi anche enti culturali come per esempio i musei e le cooperative di gestione dei siti archeologici. Non possono mancare gli operatori economici che maggiormente hanno interesse a rendere visibile la loro attività. E questo riguarda sia la filiera agroalimentare, che la ricettività, ma anche i servizi turistici.

Un blogtour è più efficace ed interessante rispetto ad una normale promozione turistica basata su un elenco di attrattori o di attività?

Detta così la domanda sarebbe sicuramente mal posta. Infatti un blogtour è parte integrante della promozione turistica ed è efficace se integrato nella strategia che la destinazione vuole portare avanti.

Sicuramente la narrazione di un’esperienza turistica fatta da chi ne ha viste e fatte parecchie è senza dubbio più attendibile rispetto allo storytelling pubblicitario classico.

Si tratta infatti di un racconto fatto con occhio attento ed obiettivo cogliendone sia gli aspetti positivi sia i limiti. Il clima dell’evento è in tutto simile ad una attività turistica, per cui molto vicino a quello che un viaggiatore potrebbe trovare autonomamente.

Un altro aspetto da non sottovalutare è che a differenza di un racconto generalista ogni blogger approccia la destinazione dal suo personale punto di vista, con una analiticità che permette di approfondire gli aspetti salienti. Quindi quando si progetta un blogtour si avrà cura di individuare i blogger in base alla coerenza con il mercato di riferimento della destinazione.

Ci sono anche altri aspetti interessanti che abbiamo colto sia nel partecipare sia nell’organizzare un blogtour.

Uno di questi è l’entusiasmo delle persone coinvolte che scoprono che c’è un interesse reale per chi sono e cosa fanno.  Si mettono quindi in gioco dimostrando la loro competenza e la loro passione. Si tratta di elementi che passano attraverso le narrazioni dei blogger e che arrivano al pubblico in maniera molto diretta stimolando condivisione e una ricaduta mediatica importante. Non solo, le aziende più esperte in termini di marketing spesso contattano i blogger privatamente per avere un feedback sulla loro attività e impiegare quindi questo dato nella loro strategia di marketing.

Aziende del tutto sconosciute al grande pubblico, ma protagoniste di un territorio ne diventano ambasciatrici e creano un movimento che aumenta in maniera progressiva l’awareness.

E dal punto di vista del blogger?

Dal nostro punto di vista è molto interessante sia partecipare a un blogtour, sia la ricaduta in termini divisibilità sui nostri blog. Infatti attraverso le condivisioni incrociate dei colleghi che scrivono in altri ambiti abbiamo raggiunto utenti che prima non ci conoscevano.

Allo stesso modo le destinazioni e le attività che hanno partecipato, hanno visto moltiplicare i loro contatti social  e quindi anche loro hanno potuto raggiungere un pubblico molto più vasto e differenziato.

Se un blogtour è ben organizzato,quello che percepisce il lettore non è una raccolta di link a delle aziende o una promozione in puro stile advertising, quanto piuttosto la condivisione di una esperienza. Il che vuole dire che per il turista è un anticipo di quello che troverà quando anch’egli decide di recarsi in quella destinazione.

Questa è un po’ l’idea che sta alla base di un blog tour. Gli aspetti tecnici invece legati alla comunicazione e alle modalità con le quali ogni blogger decide di veicolare la sua esperienza, sono molto personali.

Io e Sara quando scriviamo per Viaggio in Sardegna attingiamo alla cassetta degli attrezzi  del nostro lavoro e utilizziamo molto della nostra professionalità ed esperienza per veicolare i contenuti attraverso il blog e non potrebbe essere altrimenti.

Sara Muggittu blogtour Calangianus
Sara Muggittu (Viaggio in Sardegna) blogtour Calangianus

Ogni articolo è corredato di foto selezionate tra le decine di istantanee che scattiamo in ogni nostra uscita e un blogtour non fa eccezione. I video sono quasi sempre postati a distanza di pochissimi minuti dalla ripresa o addirittura in diretta senza alcun montaggio e questo conferisce grande freschezza. Lo stesso per le foto, ma nei giorni successivi c’è un lavoro notevole di selezione, sviluppo e post produzione.

Il lavoro di stesura del testo richiede molto tempo tempo ed è soggetto a molti passaggi di verifica.

Questo perché impieghiamo gli stessi strumenti che siamo soliti impiegare per i nostri clienti. L’obiettivo è avere alla fine un articolo che sia piacevole da leggere, emozionante e coinvolgente ma anche il più possibile SEO oriented.

Segue quindi una costante analisi e verifica dell’engagment e dei risultati in termini di visite, commenti, condivisioni oltre che di specifici indicatori statistici, come si fa in una qualunque campagna di web marketing.

Perché è opportuno ricordarlo, un blogtour deve essere inteso esattamente in questo senso, si tratta cioè di una specifica campagna di web marketing che deve far parte di una strategia di comunicazione più ampia.  

Torno quindi alla domanda iniziale e concludo queste riflessioni.

Ha senso per una destinazione organizzare un blogtour?

Io credo di si e sapendo di ripetermi, dico che ci deve essere dietro una strategia.

La promozione è legata al valore della proposta turistica e non può esaurirsi in una gita tra amici, deve essere accompagnata da un campagna tradizionale e coerente a supporto della destinazione stessa.

Credo inoltre che abbiano un grande valore le considerazioni che poi privatamente i vari blogger trasmettono agli organizzatori. Pareri e sensazioni che non necessariamente passano poi attraverso i blog per ragioni ovvie di opportunità e di spazio, ma che diventano quel feedback privilegiato che consente di mettere in luce criticità che andrebbero corrette o punti di forza magari sottovalutati. Qui sotto i link ai blog degli amici che  abbiamo incontrato negli ultimi blogtour.

Bloggers Weblinks:

2 commenti su “Che cos’è e come funziona un blogtour”

  1. Aggiungerei solo una cosa importante: i blogger rendono disponibili online informazioni di viaggio e racconti utili a chi cerca o pianifica il proprio viaggio sul web. Sarebbe poi bello se i blog tour si avvicinassero il più possibile a reali esperienze di viaggio che il viaggiatore può ripetere.

    • Sono assolutamente d’accordo, credo che sia uno strumento molto interessante per la promozione delle destinazioni e degli operatori che vi lavorano. Come d’altra parte la buona programmazione di un blog tour permette di assimilarlo ad un vero viaggio e quindi di essere poi interpretato correttamente dai lettori.

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