Il consulente è come spiderman: un supereroe

Home » Blog » News e Social » Il consulente è come spiderman: un supereroe

“da un grande potere derivano grandi responsabilità”

È una frase famosissima che il grande Stan Lee creatore di Spiderman fa dire dallo zio Ben al giovane Peter Parker. In realtà è in giro da tanto e anche diversi presidenti USA l’hanno utilizzata; ma perché l’ho voluta usare per un mio articolo?

Perché è la verità.

Da un grande potere deriva una grande responsabilità
Il finale dello storico numero 15 di Amazing Fantasy del 1962 in cui compare la famosa frase.

Per esempio, in ambito informatico, la persona che ha il maggior potere in una sala macchine*, il sysadmin, ha il controllo di tutto e conseguentemente ha la responsabilità del funzionamento dell’infrastruttura.

Da lui dipendono le macchine, ma anche tutti gli utenti e i livelli di autorizzazione con i quali gli stessi utenti accedono alle singole postazioni.

Normalmente il sysadmin non utilizza nella vita di tutti i giorni un superuser al massimo livello amministrativo, ma ne impiega uno con privilegi un po’ ridotti, per evitare di fare inavvertitamente dei danni.

E nel web marketing?

Allo stesso modo quando capita di realizzare un progetto di web marketing per un cliente, non diamo mai al titolare dell’azienda un accesso di tipo amministrativo al massimo livello, se non ha la struttura per gestirlo.

E poiché di norma non è un tecnico, non gli forniamo le credenziali di amministratore per l’accesso agli host, ai database, ai serve ftp, alle pagine Facebook e Instagram e a tutte le piattaforme di web analysis.

Del resto, non gli servono.

L’utente con il quale, se vuole, accede ai vari back end non ha particolari privilegi.

Perché se fosse amministratore avrebbe il potere di fare qualunque cosa, compreso quello di distruggere tutto.

E anche senza arrivare al caso estremo, se malauguratamente dovesse per esempio mettersi a giocare con il back end di un sito, potrebbe fare dei danni e comprometterne il corretto funzionamento.

Qualcuno potrebbe dire: si vabbé ma se fa danno la responsabilità è sua, (tenendo a mente la frase di Stan Lee).

Io invece dico che non è così: la responsabilità è sempre mia.

Per diverse ragioni:

  • Innanzi tutto il potere deriva a cascata da chi ha quello maggiore, per cui se io concedo un potere a qualcuno, la responsabilità di questo atto è la mia.
  • Poi, il cliente che paga, si aspetta anche che il consulente si preoccupi (cioè se ne occupi prima) di evitare che i problemi accadano.
  • Infine sappiamo tutti, in qualunque settore, che aggiustare qualcosa che il cliente rompe è sempre una immane perdita di tempo per noi e di soldi per lui (e in definitiva anche per noi).

Per cui se dovesse verificarsi una simile eventualità, potete star certi che se la prenderà con il consulente.

Come ci si deve comportare allora?

Ognuno ha le sue ricette. Io come ho detto, evito di dare l’accesso a strumenti che potenzialmente siano in grado di distruggere quello che abbiamo costruito.

E per costruito si intende ogni singolo aspetto di un progetto di web marketing, dalla strategia ai siti, alle campagne ADV, tutto.

Poi capita sempre il Fenomeno, quel particolare tipo di cliente che sa già tutto e che ti vuol spiegare lui come funziona.

Quello che devi solo eseguire quanto lui ha immaginato e che qualche amico/cugino gli ha detto che si può fare; ovviamente senza spiegarli le potenziali conseguenze.

Esiste un’intera letteratura a riguardo, Da tempo ho imparato a riconoscere il Fenomeno e prevenirlo, sostanzialmente in due modi:

In caso di persone veramente al limite, il classico “padrone”, non sono tenuto a prostituirmi, per cui se il cliente è di questo tipo non accetto il lavoro e in qualche caso, gli dico anche perché senza troppi complimenti.

Se però accetto il lavoro, mi metto al riparo contrattualmente, quindi con manleva e indicazione precisa del costo orario di ogni intervento riparatorio in caso di danni provocati dall’uso improprio degli strumenti.

Si tratta di una semplice strategia di sopravvivenza che consiglio caldamente in tutti i settori, non solo nel mio.  

*Una raccolta di racconti che mi ha accompagnato negli anni di Università e che considero un classico senza tempo è Storie dalla sala macchine consiglio la lettura agli appassionati un po’ nerd come me.