Disdire un servizio web a rinnovo tacito

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Il rinnovo tacito è uno dei trucchi più usati per approfittare della distrazione di un cliente. E secondo me, uno dei più fastidiosi.

Ecco quindi che grazie a un cliente infastidito, che mi ha raccontato la sua storia ho deciso di scrivere questo articolo. Un pezzo che farà forse arrabbiare chi lavora come venditore nelle grandi web agency, ma potrà essere utile a chi invece si sente ingannato da questa pratica commerciale.

Rinnovo tacito e contratti pluriennali

Chi ha acquistato dei servizi web come per esempio un sito o la pagina facebook, spesso si lamenta di aver firmato un contratto che prevede alla scadenza del primo anno un tacito rinnovo.

Solitamente se ne lamenta quando è troppo tardi, quando cioè dopo aver trovato una offerta migliore vuole cambiare fornitore.

Altri invece scoprono, ed è ancora peggio, che il contratto è un pacchetto biennale. Questa tipologia non comporta un rinnovo automatico ma semplicemente la durata è di due anni con il pagamento diviso su due rate annuali.

Con questo sistema si sfrutta in maniera abile l’abitudine delle persone a collegare il pagamento alla durata del servizio, un po’ come quando si gioca con il mese o le quattro settimane.

Capita quindi che un cliente che ha deciso di affidarsi alla mia consulenza scopra che è ingabbiato in un contratto con clausole di questo tipo. Quando succede, questi dapprima cadono dalle nuvole, poi si incazzano, infine sono presi da una forma di rassegnato sconforto.

Da mio punto di vista spesso il cliente è quasi perso perché ovviamente non vuole avere altre complicazioni e magari la data di scadenza è ancora lontana.

Pacchetti a rinnovo tacito e pacchetti biennali

Ho sempre ritenuto il rinnovo tacito una fregatura, specie quando la sua interruzione è subordinata a modalità molto complicate.

Lo ha creduto anche il legislatore, che per esempio in alcuni ambiti lo ha espressamente escluso, come nel caso delle assicurazioni. E che comunque lo considera come clausola vessatoria nelle forniture e nei servizi, per cui richiede a pena di nullità, la esplicita sottoscrizione della clausola di rinnovo.

Nel contratto biennale invece questo non è applicabile, in quanto il contratto è ha durata di due (o più anni) anni, si può eventualmente rinnovare in anticipo con un contratto che sostituisce quello in essere.

E come mai allora vendono pacchetti biennali e però tornano dal cliente dopo meno di un anno dalla stipula?

Malafede e pratiche commerciali discutibili.

L’obiettivo infatti è quello di sostituirlo con un nuovo pacchetto biennale e spostare di un anno l’uscita del cliente da quel prodotto.

Il venditore poi prende delle provvigioni pari a quelle di un nuovo contratto.

Diciamolo chiaramente questa è un’infamia, al limite della truffa. Ma è prassi comunissima.

Perché questo sistema è un problema per i clienti?

Perché se si trova un fornitore con un servizio migliore sarà difficile passare al nuovo mentre ancora si deve pagare quello vecchio.

Questo dal punto di vista commerciale.

Andare via però, si può

Dal punto di vista tecnico invece non c’è alcun problema.

Nel senso che è possibile in ogni momento richiedere il trasferimento del vostro sito presso un altro mantainer e conseguentemente migrare anche gli account social e altri account di supporto come ad esempio quello di Google.

Come fare quindi a disdire un servizio web?

Questo post era partito per essere un tutorial passo passo ma, mi rendo conto che dovrei fare una cosa che non mi piace: parlare di vecchi colleghi e altrettanto vecchi concorrenti e non mi interessa.

Posso dire però che passare da un fornitore all’altro è molto semplice, lo facciamo spesso, lo facciamo tutti e poi nessuno si sposa con un fornitore.

Lo facciamo tutti vuole dire in sostanza che sia io, sia i miei colleghi e infine anche i venditori delle grandi web agency sappiamo come fare per tirarvi fuori da un contratto così, se lo volete davvero.

Micro tutorial

si procede secondo uno schema semplicissimo:

1). Ci si procura copia del contratto e delle clausole generali per sapere nel nostro caso specifico se abbiamo ancora tempo per bloccare il rinnovo.

2). In caso affermativo si scrive una raccomandata con avviso di ricevimento esprimendo la chiara intenzione di non voler rinnovare il contratto e indicando il codice cliente, il n° di commissione e tutto ciò che serve per identificare la vostra azienda.

3). Spedire avendo cura di rispettare tutte le indicazioni contenute nelle istruzione per l’interruzione del rinnovo tacito che troverete nelle clausole e che per legge ci devono essere.

Conclusioni

Ho fatto consulenze solo per questo e devo dire che a volte è anche divertente. Senza dubbio si riesce a far tornare il sorriso al cliente.

Quello che davvero è importante, secondo me, è che un imprenditore sia (e si senta) libero di passare da un fornitore all’altro senza inutili difficoltà.

Le barriere spesso sono solo assurde pratiche che hanno la loro origine nella mentalità del vecchio monopolista che si sente aggredito dalla concorrenza.

Se le grandi web agency fossero davvero dei partner e non delle macchinette mangiasoldi i clienti non cercherebbero di andare via.