Google NON penalizza i siti che cambiano gestore

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È una domanda che mi fanno spesso e la risposta è NO.

Google non penalizza il ranking di un sito e delle sue pagine quando si cambia il gestore.

Questa è una bufala che i venditori di pubblicità online e gli agenti che vendono siti web per conto di grandi reti di vendita dicono ai loro clienti per spaventarli ed evitare così che passino ad un altro fornitore o ad un consulente come me o altri freelance.

Ora vi spiego perché è una bufala, però prima vi racconto il fatto che mi ha spinto a spiegare nel dettaglio la questione del posizionamento nella SERP di Google a seguito di un cambio di dominio o a seguito di modifiche radicali ad un sito.

Qualche giorno fa un agente si è presentato per rinnovare il sito e le altre presenze pubblicitarie, dai titolari di una azienda che sto seguendo. Ha raccontato la solita favola che se avessero spostato il loro sito web avrebbero perso le posizioni guadagnate in questi anni nel listato di Google.

Il venditore in questione non è un webmaster e non sa di che cosa parla, per cui è il momento di fare un po’ di chiarezza, partendo dalle nozioni di base che a lui come a molti suoi colleghi (specialmente in quella azienda) mancano.

Il presupposto delle affermazioni di cui sopra nasce da un fatto reale che è questo:

Se si alterano i collegamenti che intercorrono tra le diverse pagine, l’indice creato da Google non sarà più attendibile e ci restituirà un errore di pagina non trovata quando noi clicchiamo su un link del listato. Alla lunga Google declasserà l’intero sito a vantaggio di qualche altro che fornisce risultati più pertinenti a fronte della stessa ricerca.

Questo fatto è del tutto fisiologico e non dipende da Google, è come se tu sapessi che ho cambiato casa ma non sapessi dove, ovvio che eviteresti di dare a un passante una indicazione sbagliata.

Si tratta di una problematica tipicamente SEO che ricorre ogni qualvolta si interviene su un sito con dei cambiamenti alla sua struttura o al dominio, per esempio quando si sposta il sito su un dominio diverso o se si cambia la piattaforma passando da Joomla! a WordPress per esempio o come nel mio caso dal CMS Polopoly (su cui sono realizzati gli Smart Site) a WordPress.

Loro (gli agenti) non sono in grado di gestire questo passaggio perché sono dei venditori non dei tecnici, conoscono il problema ma non la soluzione.

Basta segnalare nel nuovo sito il cambiamento di indirizzo in modo che Google (o qualunque altro motore di ricerca) aggiorni il suo indice, cosa che può fare solo chi ha l’accesso al server. Ecco perché è un problema per loro e non lo possono risolvere, e diventa un problema anche quando loro prendono in carico un sito esistente.

Nel caso in questione il sito da buttare giù è il classico sito fatto in serie realizzato da una di queste aziende utilizzando un CMS proprietario che si chiama Polopoly. Si tratta di un sito di 11 pagine con pochissimi contenuti. Si trova nelle prime posizioni di Google solo a livello molto locale, perché qui in città i concorrenti sono pochissimi, alcuni non hanno un sito e chi ce l’ha ha sbagliato il posizionamento. La verità è che questo sito ha una SEO a dir poco scadente (basta vedere qui un’analisi) e si trova in prima pagina per una serie di fattori esterni concomitanti, e quindi il venditore (che non ha minimamente concorso a questo risultato) non se ne dovrebbe vantare.

Per conto mio ho già provveduto a scaricare la sitemap dal sito, per cui appena metterò online quello nuovo gli utenti passeranno direttamente su quello senza che per Google ci sia alcun problema.

Per chi volesse approfondire la questione ci sono qui un paio di link che trattano l’argomento in maniera più approfondita anche dal punto di vista teorico:

Link ce ne sarebbero davvero tanti credo che questi bastino.

Se invece hai una situazione analoga o vuoi cambiare gestore, riprenderti il dominio e smettere di pagare costosissimi rinnovi annuali basta che mi contatti.