Ma a me mi conoscono tutti…

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Una frase mitica. Prima o poi chi si occupa di web se la sente dire da un cliente, non c’è scampo. Raramente è anche vera, solitamente è solo una sua credenza. anzi piuttosto è vero il contrario. A meno che tu non sia Coca Cola.

Giovanni Rana
Giovanni Rana, lui si che lo conoscono tutti.

Anche se non avessi scritto il nome tutti lo riconoscerebbero. Perché diciamolo francamente, lui si che è davvero popolare nel senso migliore e più ampio del termine.

Ma il piccolo imprenditore di provincia? Solo se sei Giovanni Rana puoi sfruttare la popolarità se no forse è meglio che inizi a ragionare sugli altri aspetti del tuo marketing.

Perché?

Perché mettere a confronto i fornitori e chiedere diversi preventivi è semplice e veloce. Credere di essere conosciuti da tutti non conta quasi nulla, soprattutto se questo non è vero.

La cosa più incredibile è che questa presunta popolarità non ha poi riscontro su internet, cioè l’unico mezzo oggi utilizzato da chi cerca un fornitore.

Vedo ogni giorno aziende, solitamente piccole e padronali, così convinte della loro popolarità da non avere nemmeno un sito web. Se ce l’hanno poi non sono reperibili se non inserendo nella famosa buchetta di Google la loro ragione sociale.

Con meno soldi a disposizione gli acquisti si fanno più radi ed oculati e questo ha modificato il percorso di acquisto dei clienti.

Un caso reale

Una piccola azienda che realizza infissi in alluminio in un paesino della Barbagia di due o tremila abitanti. Probabilmente è vero che in paese la conoscono tutti. Se c’è necessità di una piccola riparazione da poche decine di euro probabilmente si rivolgono a loro senza altre ricerche.

Ultimamente però in azienda si accorgono che i lavori iniziano a scarseggiare e che qualche bel lavoro l’ha fatto gente arrivata da fuori (maledetti!!)

Come mai? Cosa è successo?

Semplice. Quando si tratta di un lavoro più grosso, dove c’è da spendere qualche migliaio di euro, sorge la curiosità di sapere se c’è chi fa prezzi migliori.

Magari nel paesino accanto, sempre di due o tremila abitanti, anche perché magari nel frattempo ha messo qualche annuncio su Facebook o su Instagram.

In un battibaleno il potenziale cliente entra su google e inizia a vedere un po’ in giro. Visto che il trasporto in tempi di crisi spesso te lo abbuonano, non si ferma al paesino accanto, controlla tutta la provincia ed anche oltre. E trova l’artigiano un po’ furbo che mette anche i prezzi sul sito e che risponde al volo alla sua mail di richiesta di preventivo.

E il resto della storia si può ben immaginare.

Questa è successa davanti ai miei occhi un po’ di tempo fa:

Un cliente entra da un artigiano e gli chiede se un certo prodotto c’è sul suo sito così gli da una occhiata.

L’artigiano risponde che il suo sito non è attivo al momento perché ha dimenticato di rinnovare il dominio (roba da matti!).

Il cliente ovviamente informato, sa cosa vuole e ha già visto qualcosa però vuole dare ancora una possibilità all’artigiano del suo paese. Peccato che lui non è preparato e non sa dare una risposta soddisfacente.

Risultato: quasi sicuramente ha perso il cliente.

L’importanza di capire che c’è un problema

Ovviamente non solo essere sul web è indispensabile per una azienda, occorre anche esserci in maniera appropriata ma questa è un’altra questione.

Nel settore turistico poi, quello che a me interessa particolarmente, la presenza sul web degli operatori è del tutto inadeguata, per usare un eufemismo. Se si escludono alcune (pochissime) belle realtà il panorama è desolante.

Il mio invito a chi legge questo articolo è molto semplice.

Facciamo insieme una valutazione della vostra presenza web, potreste scoprire che forse non siete il Giovanni Rana della situazione.

E magari decidere che volete fare qualcosa per migliorare la vostra comunicazione.