COVID un anno dopo

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Ho preso il COVID oramai più di un anno fa, sono stato malino, sono guarito e questo è un po’ il resoconto di come è andata e come sono cambiato in seguito a questa esperienza.

La malattia

Era il 2020, inizio di Novembre ed ero veramente in gran forma. Dopo un’estate di attività sportiva intensa e frequente, stavo veramente bene e sembrava che nulla mi potesse fermare.

Appena dopo i Santi però, ho iniziato ad accusare dei sintomi simil influenzali piuttosto forti, tra cui malessere diffuso, dolori muscolari e dolorosità della pelle al tatto, una febbriciattola insistente e continua. Finché a fine settimana il respiro ha iniziato a farsi strano e difficoltoso, non sentivo alcun dolore ma faticavo a respirare come se l’aria non bastasse, come se fossi in alta montagna.

La notte della domenica è stata davvero brutta e così il 7 Novembre su indicazione del mio medico ho fatto un tampone. E naturalmente…

Sono risultato positivo al SARS-COV2, mettendomi subito in isolamento domiciliare in attesa di tampone molecolare che poi ho effettuato il 16 Novembre, con uguale esito: positivo.

I giorni successivi sono stati particolarmente pesanti. Sebbene non avessi i sintomi gravissimi da COVID che hanno condotto molte persone in ospedale o peggio, le mie condizioni non erano affatto buone. Avevo difficoltà respiratoria e tenevo sotto controllo la saturazione dell’ossigeno con la paura costante di un aggravamento.
Il dolore alla testa era fortissimo e non mi permetteva di stare alla luce ne di fare alcuna attività.

Vivere isolato

Chiuso quindi nella mia stanza, circa quattro metri per quattro, senza poter uscire se non per l’uso del bagno. I pasti che non sapevano di niente (non sentivo odori e sapori) mi venivano lasciati davanti alla porta. Altre volte li ordinavo su Glovo e me li portava un rider. La mia famiglia in questo, è stata paziente, attenta e fortunata.

Tutto questo è durato per circa un mese, forse qualcosa in più, un mese tra i due tamponi molecolari più una settimana di osservazione. Ne sono uscito con una tosse secca che non mi ha abbandonato per un altro mese o due.

Come tutti avevo già fatto l’esperienza del lockdown. Circa tre mesi senza poter vedere Sara, la mia compagna che vive in un’altra città. Anche lei per sicurezza è stata in isolamento domiciliare, ma questo è stato molto diverso.

Stare chiuso dentro una stanza, malato per settimane, ti da modo di considerare con calma la tua vita e le priorità che vuoi darti.

Lavorare con il COVID è stato impossibile. Le prime due settimane a causa delle condizioni fisiche: stavo male, punto.

Long COVID

Nelle settimane successive è stato comunque difficile perché vivevo una condizione mentale di disagio che non avevo mai provato prima. Una sorta di vita al rallentatore, come se fossi stato sedato.
Era impossibile concentrarsi su qualunque cosa e di fatto non riuscivo a focalizzare i miei pensieri su alcun oggetto o concetto.

Ero come inebetito e questa cosa è durata molto, molto più dell’isolamento. Me lo sono trascinato per un paio di mesi, man mano miglioravo, ma mi sentivo quasi un estrano a me stesso.

Mi era poi molto difficile parlare con le altre persone e spiegare come mi sentissi. Semplicemente non ne avevo voglia di spiegare cosa resta dopo il COVID e ancora meno di ascoltare consigli.

Anche fisicamente ci sono stati degli strascichi, anzi alcuni durano ancora oggi a distanza di un anno. Ovviamente ho perso la forma fisica. Ottimisticamente, per Capodanno ho voluto fare a tutti i costi un’escursione di due giorni. Io e Sara lo facciamo ogni anno, ma stavolta è stata una cosa molto dura, con dei momenti davvero difficili in cui non ero in grado neppure di camminare.

I dolori articolari non mi sono passati e anzi alcuni si sono acuiti quando ho fatto la prima dose del vaccino. Non so il motivo e so che ad alcuni è capitato, ma le mani i gomiti a altre articolazioni sono diventate doloranti con sintomi molto simili a quelli dell’artrite reumatoide. Apparentemente non vi è nulla di visibilmente alterato, non ci sono callosità deformazioni ecc., sta passando, ma molto lentamente. Ad Aprile ho perso un impianto dentale e altre cosette di minore importanza. 

Ecco questa è stata senza entrare troppo nei dettagli la mia esperienza COVID.

Un anno dopo: riflessioni

Ovviamente sono stato super fortunato. Alcuni miei coetanei l’hanno vissuta in ospedale con ventilazione assistita o peggio in terapia intensiva e come tanti ho avuto anch’io un lutto in famiglia per questo.
Vivevo con la paura del saturimetro, sudando freddo quando vedevo che iniziava a scendere, ma grazie a Dio è andata bene, molto bene.

Posso dire di essermi ripreso alla grande, fisicamente sto bene e son tornato in gran forma faccio attività sportiva come e più di prima, ma sono cambiato.

Si dice così che certi eventi ti facciano riflettere, è vero.

Ho iniziato a valutare in maniera diversa alcune cose, alcune persone, il tempo. Sia il mio tempo che quello degli altri.

Tempo che ha acquisito un valore immenso da quando ho realizzato che è poco e può finire di colpo.

Il mio tempo libero e il tempo lavorativo hanno un valore, anche di mercato, con il quale non avevo mai davvero fatto i conti, tenendomi sempre troppo basso, spesso regalandolo.

E questo è un problema. Perché anche le persone hanno un valore che non è sempre lo stesso e quando lasci che una persona che vale poco (o per cui vali poco) si prenda troppo del tuo tempo, stai facendo un torto a chi invece merita davvero, compreso te stesso.

Per il futuro

Questa esperienza inciderà sul mio modo di lavorare e farmi pagare ovviamente.

Dal 2022 la pagina dei servizi permetterà di accedere a un calendario online per gli appuntamenti in maniera da ottimizzare il mio tempo e quello dei clienti.

Allo stesso modo l’attività di gestione dei progetti oltre il primo anno avrà un costo base fisso e un sistema di ticket per gestire le ore eccedenti il concordato.

Accetterò inoltre solo progetti sopra un budget minimo (che devo ancora definire). In effetti al di sotto di una certa soglia non ha senso impegnare le mie energie.

Le ore di consulenza saranno acquistabili qui sul sito, analisi e preventivi avranno un costo che verrà stornato se prenderò il lavoro.

Alla fine anche questa esperienza del COVID19 sarà utile, come tutte.

Se però riuscite a evitarla meglio, quindi: vaccinatevi se non lo avete fatto e proteggetevi sempre.